Tenacia e carità, fede profonda e intensa, mitezza e audacia, una vita spesa per il prossimo in piena comunione con Dio, un giovane che ha scalato la vita con la cura di non lasciare mai nessuno indietro. Pier Giorgio lo descrivevano con “un viso sereno e lieto”, la sua era un’esistenza intessuta nella trasparenza del rapporto con Dio, un dialogo continuo e intenso che prendeva forma in una preghiera costante e concreta nella carità.
“Io voglio in ogni maniera aiutare la mia gente” diceva e, sin da bambino, la sua fede spontanea lo ha reso testimone credibile di Cristo. Pier Giorgio è stato compagno rassicurante e presente nel cammino di molti, ha colto le esigenze e i bisogni della sua terra, ha preservato e sostenuto la sua famiglia, ha coltivato con gioia il legame profondo dell’amicizia e ogni sua azione era radicata nell’eternità. Le persone che lo hanno incontrato ci hanno donato il ricordo di un giovane attento, gioioso, entusiasta, sensibile e fiero. Sue compagne sono state la carità e la cura che lo hanno aiutato a fare esperienza reale di fede. Lo stile della rivoluzione silenziosa, della gentilezza e della semplicità, lo ha contraddistinto nel corso di tutta la sua vita ed è proprio grazie a quello stile che Pier Giorgio è riuscito sempre ad accorgersi dei compagni di viaggio rimasti indietro, di quelli che erano in affanno lungo il percorso ed è stato pronto ad intercettare le loro esigenze primarie. Una vita, la sua, in ascolto attivo, prossimo e aperto nei confronti della realtà quotidiana, prerogativa che lo ha reso capace di un impegno costante e attento.
Sfogliando le sue lettere, commuovono la cordialità innata, la concretezza credibile, l’attenzione ad essere sempre disponibile a soddisfare, in spirito di umiltà e servizio, innanzitutto le esigenze fondamentali di chi aveva accanto. In lui era impellente il desiderio di raggiungere e contribuire alla costruzione di una piena giustizia sociale. Pier Giorgio ci ricorda che l’amore profondo per Cristo muove verso le altezze, non in un cammino solitario, improvvisato, occasionale, ma comunitario, costante, perseverante con i fratelli, nel rispetto dei diversi passi di ciascuno. Le opere silenziose di Pier Giorgio sono state semi produttivi in ogni terreno della sua vita e di quella degli altri e la sua testimonianza ha aiutato a moltiplicare azioni volte verso il bene.
Oggi, la sua esistenza ci ricorda che, nel cammino di fede, così come in un sentiero di montagna, si incontrano salite dove sperimentare il sacrificio, la pesantezza e la mancanza d’aria, si rischia di cadere, ed è proprio attraverso le cadute che si impara a prendere coscienza della propria impotenza, si coltivano le relazioni con i compagni di viaggio e si prende il passo degli ultimi, si arriva sulla vetta, dalla quale, finalmente, si riesce a provare quel senso di pienezza che nasce dalla contemplazione del panorama.
Pier Giorgio, a te chiediamo di aiutarci a vivere ogni nostra azione quotidiana con uno sguardo volto all’eternità, trascinaci nella concretezza della carità e, da compagno di viaggio, richiama la nostra attenzione, fermandoci lungo il cammino, se non ci accorgiamo dei fratelli che abbiamo lasciato indietro, invitaci a riconoscere la stanchezza e ad apprezzare la sosta che ristora e aiuta a rendere tutti più predisposti alla scalata. Sostienici nel coltivare un ascolto ampio, plurale, impegnato e inclusivo verso i nostri prossimi nei luoghi della quotidianità e accompagnaci nella concretezza del messaggio di Cristo. Ricordaci che la nostra fede nasce nel silenzio del servizio e che non c’è nulla di più umano e incarnato che la preghiera profonda, sorgente di ogni azione.
Maria Chiara Carrozza è stata consigliera nazionale per il settore Giovani di Ac nel triennio 2021-2024