Paolo VI

Paolo VI conosceva la sua figura essendo stato per tanti anni assistente della FUCI; ebbe una nutrita e importante corrispondenza con il papà di Pier Giorgio, accompagnandolo spiritualmente fino alla morte. A lui si deve la ripresa della causa di beatificazione.

In occasione del 7° anniversario della morte, il 3 luglio 1932, affermava Mons. Montini, futuro Paolo VI, nella parrocchia della Crocetta di Torino

«Come essere ancora cristiani? Pier Giorgio risponde con la vita. È una prima, intuitiva risposta che risalta agli occhi di chiunque os­servi quella vita, sia egli fratello di fede o no. Egli è un forte. Il suo profilo fisico lascia trasparire questa caratteristica, così cara ai giovani e così esaltata dai moderni. Era robusto, sano, diritto. Co­sì l’hanno visto quelli che l’hanno guardato da fuori. Prima d’accorgersi ch’era d’animo santo, hanno visto ch’era d’animo forte. Era forte perché austero. Austero e dolce e vivo. Perché dalla comunione con Dio consolatore, soave ospite dell’anima, interiore freschezza, attingevi vivificante alimento. Fra la tua opera esterna, la tua interna dirittu­ra morale e la tua assiduità all’altare di Dio v’è relazione certissi­ma. Un giorno forse la Chiesa ci dirà che davvero tutto t’è dalla for­za di Dio, segreto della tua giovinezza».

Il 2 settembre 1963, invece, ricordava: 

Non crediate che le esigenze obbiettive della verità e la tutela, con cui la Chiesa presidia la sua verità religiosa, abbiano ad inceppare la libertà dei vostri studi e della vostra professione intellettuale. Conservate «la passione della fedeltà» alla Chiesa, che fu prerogativa gloriosa della FUCI fin dai suoi primi passi; e conservate quale patrimonio, che non è peso portare, ma riserva d’energia, l’esempio dei migliori che dettero alla FUCI un volto vivo, moderno e cristiano, come Mons. Giandomenico Pini, Pier Giorgio Frassati, Igino Righetti, Renzo De Sanctis, Sergio Paronetto, Teresio Olivelli, Carlo Bianchi, Itala Mela, Mons. Luigi Pelloux, Luigi Scremin, per citare solo alcuni di chi ci ha preceduto nell’altra vita.