di Alessandro Greco - Da molti anni Torino è meta di pellegrini sulle orme di Pier Giorgio Frassati. Notizie di volontari torinesi disponibili ad accompagnarli si hanno già all’inizio degli anni 2000 e forse anche prima. L’Associazione Pier Giorgio Frassati si è fatta da subito promotrice di una proposta strutturata di itinerari alla scoperta dei luoghi frequentati da Pier Giorgio, proposta presa da subito a cuore dall’Azione Cattolica diocesana e da tanti giovani e adulti che nel tempo hanno dedicato e continuano a dedicare mattine, pomeriggi o giornate intere a chi viene in visita per conoscere più da vicino il giovane Frassati.
In occasione dell’ostensione della Sindone del 2015 si registra un vero e proprio boom di richieste, comportando la definizione più precisa e strutturata dei Frassatour (o “Frassatitour”). Si trattava e si tratta tuttora di visite guidate artigianali, rese possibili grazie alla mobilitazione di tutor volontari volti all’accoglienza dei tanti gruppi che, già a Torino per la Sindone, volevano cogliere l’occasione per conoscere Pier Giorgio nei suoi luoghi di vita. Nel biennio 2024-25 ecco un nuovo picco di richieste in occasione dell’Anno Frassatiano e della prossima canonizzazione: arriviamo a contare in un anno più di 150 tour guidati (circa uno su dieci da realtà torinesi) e più 5.000 persone incontrate e accompagnate per Torino.
Tantissimi giovani e da tutto il mondo
La maggior parte sono gruppi di giovani e giovanissimi, ma molti sono anche i ragazzi e gli adulti, accompagnati spesso dai loro assistenti. Tanti inoltre i gruppi di famiglie, di sacerdoti, di seminaristi, di consacrati e consacrate. In gran parte provengono da parrocchie sparse per l’Italia, dall’Azione Cattolica di altre diocesi, o altre associazioni. Dall’estero i pellegrini arrivano principalmente dalla Francia, dagli Stati Uniti, dal Sudamerica e dalla Spagna, beneficiando delle abilità linguistiche dei volontari. Molti agganciano alla visita della città un salto a Pollone (in provincia di Biella), magari con tappa al santuario di Oropa.
La proposta di visita è andata negli anni evolvendosi, grazie all’approfondimento progressivo di fonti e riflessioni sul significato dell’esperienza e gli obiettivi formativi. Anno dopo anno sono state aggiunte tappe, focus tematici e dettagli, che hanno permesso all’esperienza di diventare quanto più possibile organica e adatta al target dei destinatari. A ogni luogo significativo per la vita di Pier Giorgio è stato associato un tema diverso, tra i tanti che hanno caratterizzato la sua breve ma intensa vita, come ad esempio i poveri, l’impegno politico, l’Eucaristia, la montagna, la devozione a Maria, il rapporto con la famiglia (è uscito pochi mesi fa il libro “Frassatitour” ed. AVE che riporta la strutturazione dei vari contenuti dei tour).
Accompagnati da domande di riflessione e momenti di condivisione
Oltre ai momenti di spiegazione e racconto, l’esperienza dei Frassatour si caratterizza oggi per i tragitti tra una tappa e l’altra, accompagnati da domande di riflessione e momenti di condivisione con i compagni di cammino. L’intento è proprio quello di rendere il percorso volto all’incontro di Pier Giorgio come figura significativa per la vita di ciascuno e per le sfide che abitano il cuore dei partecipanti.
Essere per me uno dei due responsabili dei giovani dell’Ac diocesana è anche raccogliere questa eredità, con la responsabilità e la grazia che comporta. Spesso il tempo è poco per far tutto quello che si ha in cuore ma resta facile riconoscere la bontà di accogliere i gruppi e stimolare i volontari ad accompagnare i pellegrini: tutti hanno il diritto di accostarsi all’esperienza di Pier Giorgio, che tanto ha ancora da dire alle nostre vite e alle nostre domande.
Vivere e non vivacchiare, affidare la propria vita al Signore accogliendone la trasfigurazione, donarsi in tutto e per tutto per chi si ha accanto sono ancora oggi scommesse calde nel cuore di ragazzi, giovani e adulti. Lungi dal mitizzare o creare scomodi altarini, il Frassatour è un’esperienza di curiosità, scoperta e riflessione, che non misura la sua efficacia a partire dalla ricezione di contenuti didascalici asettici ma dall’impatto personale e misterioso che l’incontro con Pier Giorgio (mediatore dell’incontro con Gesù) avrà poi nella vita di ognuno.
Articolo pubblicato da Agensir il 7 settembre 2025